Di Claudia Costantini
È mattina quando conosco Mirco, dall’altro capo del telefono trovo una voce calda, che mi saluta con allegria.
Mirco di Profio ha 28 anni e da 3 è un atleta di scherma paralimpica (fioretto). Uno sport che lo ha conquistato e che non ha intenzione di abbandonare.
Infaticabile è il termine che userei se dovessi definire Mirco, che mi racconta la sua storia e quale direzione ha preso la sua vita dal momento dell’incidente, in un crescendo di motivazione e dedizione per le moltissime attività che porta avanti.
Dopo l’intervento, nei sei mesi trascorsi in ospedale, con la terapia occupazionale inizia a provare diversi sport, ma l’incontro con la scherma avviene solo una volta tornato a casa, quando cercando su internet scopre il Circolo Scherma Flaiano di Pescara e trova un team che lo accompagnerà fino a qui, e con il quale oggi punta a nuovi obiettivi.
Da due anni partecipa alle gare, nella categoria C, qualificandosi 6° a Torino nei campionati assoluti paralimpici 2014/2015, gara in cui il suo compagno di allenamento, Francesco D’Alessandro, si classifica 3°. Nell’anno 2015/2016 a Roma nello stesso campionato Mirco di Profio e Francesco invece portano a casa rispettivamente il 5° e il 7° posto. Tutto questo è stato possibile grazie alla sinergia creata con i maestri federali che curano la loro preparazione atletica, Claudia Pandolfi e Davide Di Marco, l’energia e il lavoro di squadra realizzato con il Circolo. È un’attività che richiede costanza e dedizione, gli allenamenti lo impegnano tre giorni a settimana per prepararsi alle quattro gare che lo aspettano durante l’anno. Parliamo poi degli obiettivi futuri, Mirco è un ragazzo determinato, punta al primo posto nei campionati nazionali, e perchè no in futuro a salire di categoria.
Mi racconta di quanto abbiano contato nel conseguimento dei suoi traguardi sportivi in questi anni il supporto della sua famiglia e dei suoi amici. Mi spiega anche di come lui stesso si sia messo a disposizione per essere un punto di riferimento per gli altri, diventando consulente alla pari e referente dell‘Unità Spinale dell’ospedale riabilitativo di Montecatone (Imola). In questo modo offre il suo aiuto e mette a disposizione ciò che ha imparato dalle sue esperienze, testimoniando come lo sport serva ad aprire nuove prospettive e rendere le persone migliori.
Riscatto, è il termine che ha usato Mirco, quando gli ho chiesto cosa significasse per lui la scherma.
“La scherma è uno sport molto tecnico, richiede disciplina, ma soprattutto rispetto per l’avversario.”
Ma più di tutto la scherma, come ogni altro sport, rappresenta la possibilità di riprendere in mano la propria vita e dimostrare a se stessi e agli altri che si possono raggiungere altri e nuovi obiettivi, un modo per andare avanti che diventa una rivincita.
“i successi sportivi ti rendono orgoglioso, e rendono orgoglioso chi sta al tuo fianco”
Terminando la nostra conversazione chiedo a Mirco cosa direbbe a chi si avvicina alle discipline sportive paralimpiche
“Lo sport paralimpico può dare molte soddisfazioni, dev’essere un impegno costante ma poi si raccolgono i frutti, che ti riempiono di orgoglio e ti completano come persona.”