Di Diana Pintus
Tra la Miami del Parco Olimpico di Barra da Tijuca e le favelas* del Sambodromo ci sono un sacco di terre di mezzo.
Di strade piú o meno normali, abitate da gente piú o meno comune, che fa mestieri piú o meno consueti e arriva nelle forme piú varie fino a fine giornata.
Strade punteggiate di case, di bar, lanchonetes, ristoranti, farmacie, negozi di ciabatte e di articoli per la casa, un certo numero di chiese evangeliche (numero che oscilla generalmente tra cinque e dieci almeno).
E poi, siccome la cittá di cui stiamo parlando é Rio de Janeiro, capita di incontrare carretti, cavalli, fornelli improvvisati in mezzo alla strada per cuocere fagioli
…piante tropicali, surfisti, fiumiciattoli….
…e persino coccodrilli!
E poi, siccome la cittá di cui stiamo parlando é Cidade Maravilhosa quasi sempre, se si continua a camminare, in fondo alla strada c’é una spiaggia.
Come in questo caso: la spiaggia do Pontal.
Dove sbuchiamo appena appena in tempo per veder arrivare sul traguardo Alex Zanardi, che a quindici anni esatti dal suo incidente vince la sua seconda medaglia in due giorni, stavolta é d’argento, ma é bella, pesante e sonora lo stesso.
E siccome la meraviglia non ha mai fine ci accorgiamo che anche oggi c’é un pezzettino d’Italia, qui sulla spiaggia do Pontal.
Dopo le cinque medaglie di ieri (tre d’argento e due di bronzo) ne arrivano altre tre: argento anche per Luca Mazzone, e bronzo per Francesca Porcellato nella corsa femminile.
É uno sport bellissimo il ciclismo su strada. E una delle sue parti migliori é la strada. Basta solo girarsi e guardare.
*Una precisazione geografico-storico-politica che mettiamo in nota perché non ci piaceva spezzare il ritmo dell’attacco. Se vi va potete utilizzare, al posto del termine favelas, quello di comunidade. Noi preferiamo cosí, non solo per la connotazione dispregiativa che il termine favelas ha, ma anche perché comunidades rende meglio l’idea di ció che le favelas sono. Non luoghi di nessuno, ma quartieri popolati da gente piú o meno comune, che fa mestieri piú o meno consueti e arriva nelle forme piú varie fino a fine giornata. Comunitá, insomma, anche se spesso in pessime condizioni, anche se spesso tenute sotto scacco da bande di narcotrafficanti e polizia.
Oggi grazie a Valeria. Profondamente.