di Chiara Laurenzi
Lo scorso 3 Dicembre 2015 si è svolta, all’Auditorium INAIL, la consueta giornata dedicata alle persone con disabilità, organizzata da Superabile e incentrata, quest’anno, sulle nuove frontiere dell’accessibilità alla cultura, alla tecnologia e allo sport.
Non è un problema
Un titolo provocatorio, probabilmente, utilizzato come rivendicazione, ma non solo : forse anche un modo per scuotere le politiche e il loro approccio, ma che personalmente non mi ha convinta, anzi : mi ha allontanata da ciò che dovrebbe avere a che fare col messaggio iniziale, e rimanere tale. E soprattutto, totalmente altro dal contenuto dell’intera manifestazione, che ho seguito con grande interesse e che ho apprezzato molto, sia per gli interventi che per le personalità invitate, e in particolare per la professionalità nello stare e rimanere nei tempi prestabiliti .
Accessibilità, dunque, la parola chiave della giornata, che ha racchiuso in sè un’intero ventaglio di significati : dalla tecnologia del mondo mobile alla casa senza limiti, fino ad arrivare agli sport di alto livello e ai siti archeologici e dell’arte con percorsi accessibili.
Accessibilità del futuro
“Capitanati” dal direttore centrale della Pianificazione e della Comunicazione Giovanni Paura, innumerevoli sono state le idee presentate. Tanti sono gli spunti di riflessione che si possono trarre da ogni singolo intervento, a partire da quello di Paolo Guidelli, consulente per l’Innovazione Tecnologica INAIL, che assieme a Guglielmo Boni della sede INAIL di Bergamo, ha presentato le App dedicate alla quotidianeità delle persone con disabilità: quella per vestirsi abbinando i colori adeguati, quella per seguire la strada andando a lavoro, quella per ricordarsi di fare la spesa, quella per non dimenticarsi di allacciare le cinture in auto, quella per misurare i tempi durante l’attività fisica tenendo in memoria ogni singola prestazione, etc. Una grande fetta di quotidianità avanguardistica dedicata a ciò che ormai è parte della vita di tutti, e come hanno sostenuto Boni e Guidelli, una parte vitale che serve a rendere la vita di tutti i normodotati, dei disabili migliori !
L’intervento dell’ingegner Massimo Improta del Centro Protesi INAIL di Vigorso di Budrio si è rivolto a tutti coloro che hanno subito traumi cranici, disfunzioni, e che hanno deficit intellettivi. Sistemi omologati, dunque, non solo per gli amputati, e che consentono la guida di un auto anche senza braccia, così come la fornitura di braccia robotiche, compattando le braccia sulla carrozzina : un’azione che diventa un sistema di controllo, anche solo muovendo una palpebra . Arredi domestici accessibili, dal salotto alla cucina al bagno omologato, e infine, la possibilità di aggiungere a tutto questo delle visite domiciliari, in cui viene controllato ogni ambiente domestico, valutandone le esigenze: PC, luci, ascensore, porte e finestre, e anche il clima.
Filo rosso che corre tra tutti gli interventi della giornata è stato, sicuramente, l’inlcusione effettiva delle persone con disabilità, sottolineando che il compito dello Stato è senz’altro favorire la loro situazione, senza sottovalutare l’aspetto formativo e professionale, perché possano esprimere appieno le loro capacità e abilità lavorative .
Nonostante alla giornata non sia stata data nessuna importanza sui quotidiani nazionali, è bene rilevare che l’ONU ha da poco approvato, negli obiettivi di sviluppo sostenibile, anche quelli legati alla disabilità, così come l’UE che ha approvato proprio lo scorso 2 Dicembre, l’Accesibility Act, mentre è il Consiglio Europeo a preparare, in questi giorni, un quadro quinquennale sulle disabilità. Un grosso ombrello Europeo al quale fare riferimento, mentre a Roma si svolge la Giornata Nazionale dedicata alle disabilità tutte, a cui però non viene data la notorietà che merita.
Negli occhi della gente
Una vetrina in cui anche ospitare Monica Contrafatto, una militare del 1° reggimento bersaglieri in missione in Afghanistan, è stato di grande importanza : ascoltare con quanta forza di volontà Monica, dopo l’attentato in cui ha perso la gamba destra, è diventata una campionessa paralimpica votata allo sport, credo abbia riportato la sala intera a riflettere sui valori e i limiti personali, e su ciò che crediamo impossibile da compiere, secondo le nostre possibilità. Le parole di Monica, che dopo l’incidente e l’assunzione di una protesi per correre si è avvicinata allo sport, terapeutico a livello mentale e fisico come lei stessa ha definito, hanno reso l’intervento stimolante per tutti: ” La disabilità sta negli occhi della gente : non ho niente in meno di un normodotato, perchè la disabilità è solo nei loro occhi, diversi dai nostri che non sono di certo pietisti come i loro . Quando corro, è come se la mia anima corresse per me : vivo “.
Un intenso momento in cui ho sentito che negli anni si è costruito molto per il mondo della disabilità, e che lo sport, in questo caso, è riuscito ad essere un collante enorme, che oltre ad essere aggregazione, è cultura,benessere,salute. E proprio per questo è arrivata l’ ora di una parità assoluta nella dignità, non solo nei titoli.
Infine si sono alternati sul ” palcoscenico” i responsabili dei vari settori della cultura : dal MiBact al Museo Liquido di Cagliari, dal settore Archeologia del Lazio e dell’Etruria Meridionale alla Direzione Regionale Basilicata INAIL, ciascuno illustrando un contenuto differente relativo ai vari percorsi accessibili ( la Tomba della Pulcella, la Necropoli Etrusca di Tarquinia), con l’esigenza di mantenere intatto il valore di immagine e l’alto livello di consentire la fruibilità alle persone con difficoltà attraverso passerelle annesse, segnaletica e pannelli . Così come i percorsi percettivi e sensoriali per i non vedenti, gli ipovedenti e i non udenti del Museo Liquido di Cagliari, dove la musica è uguale per tutti, e dove, rispetto alla concezione liquida di Baumann, il museo è in continuo movimento e accessibile nei contenuti a chiunque lo raggiunga.
Al termine della giornata mi è arrivata diretta una conclusione : che non c’è integrazione sociale se non c’è integrazione culturale . Ecco perchè è necessario, ormai nel 2015 , che una manifestazione simile sia su tutte le testate giornalistiche nazionali : perchè dobbiamo riuscire a disfarci di un paternalismo misto a pietismo e spesso ad un indifferenza che ostacola la vista, e che ostruisce- spesso- la dignità di ogni singolo individuo.