di Diana Pintus
Immaginiamo una catena di persone producendo calore da ogni direzione. Immaginiamo che da ogni luogo del mondo questo calore si diffonda e si propaghi, e vada poi a confluire in una fiamma sola.
Una fiamma sola che non è una fiamma qualsiasi, ma è la fiamma della torcia paralimpica.
Questa è l’ultima idea del Comitato Paralimpico Brasiliano (CPB), tante fiamme virtuali per un calore che si propaga, attraverso l’hashtag di twitter #chamaolimpica, fino a Rio de Janeiro.
Dove poi la fiamma, quella vera, che ha fatto un percorso molto più breve, che ha avuto inizio il 1 settembre da Brasilia, per poi passare per Belem, Natal, S. Paolo e Joinville, si accenderà.
Manca davvero poco: cinque giorni esatti, e poi al Maracana occhi puntati sulla cerimonia di apertura, che si preannuncia uno spettacolo indimenticabile. La vedremo.
Rio, intanto, è una città caldissima. L’ombelico del mondo. Pensano tutti qui. Succede tutto qui. Arrivano tutti qui. Come un mese fa, quando c’erano le Olimpiadi.
La differenza è che noi di Storie Paralimpiche, ora, quatti quatti, siamo qui.
E aspettiamo come si aspetta Natale, la laurea, l’anniversario di matrimonio.
Anzi di più. Perchè la nostra piccola giovane redazione viaggiatrice è arrivata qui sfinita e incredula di essere dentro una festa così immensa, un evento così grande, una giostra così meravigliosa.
E ci diamo pizzicotti, temendo che ci facciano svegliare. Ma poi continuiamo a vedere dalla finestra il Pan di Zucchero avvoltolato nelle nuvole. E ci rendiamo conto che siamo qui, e giochiamo in casa, e che ormai non stiamo più solo immaginando RIO 2016. Ma siamo a un passo dal viverlo…
E allora ancora oggi ce lo vogliamo prendere per noi, per mischiare il sacro e profano, il serio e il faceto, il difficile e il facile, lo sportivo e il politico, l’ignoto e l’imprevisto. Per andare a Lapa a vedere la virada paralimpica… e a mangiare la moqueca. Per goderci ancora un po’ la quiete prima della tempesta.
Una tempesta di colori, voci, culture, amici, persone, incontri, viaggi, spostamenti. Che vi racconteremo tutti, uno per uno.
A voi chiediamo solo di leggerci con amore come avete sempre fatto.
Ma da lunedì in poi di più. Tutti i giorni su Storie Paralimpiche.