Il punto di partenza è stato Torino. Poi, piano piano, la scuola calcio Insuperabili è diventata un progetto nazionale che coinvolge molte città italiane. La mission : promuovere e garantire la crescita e la totale integrazione dei ragazzi con disabilità. L’incontro sul campo con Davide Leonardi, presidente della scuola calcio, e con Maria Iole Volpi, l’allenatrice della sezione Roma, è stato emozionante, così come il cerchio finale in cui sono stata invitata da tutti i ragazzi della squadra !
Com’è nato tutto, Davide ?
Ci sono finito un pò per caso! E’ partito da una ricerca che a suo tempo feci per la cognata del nostro attuale direttore sportivo, molto patita di calcio e che voleva giocare. Cercando, abbiamo trovato molto poco. Ci siamo quindi rimboccati le maniche,e dopo un primo periodo di studio e sviluppo organizzativo, nel 2012 siamo partiti da Torino, e inizialmente con 4 ragazzi, con l’intento di creare una scuola calcio che non fosse solo un parcheggio per i ragazzi stessi, ma una vera e propria scuola con degli adeguamenti, soprattutto dal punto di vista educativo,visto che la fascia è particolare: lavoriamo infatti con tutte le tipologie di disabilità. E da lì, il tutto ha preso la forma attuale.
E tu come sei passato ad essere il presidente ?
Perchè la mia società sportiva era già in piedi: da lì, abbiamo cambiato lo statuto, e ci siamo buttati in questa nuova esperienza! Abbiamo deciso di lasciare il lavoro che stavamo facendo, e dedicarci interamente a questo!
L’integrazione è quello che salta all’occhio da subito…
L’idea era quella di aprire realmente e a chiunque la scuola calcio: secondo noi, la scuola calcio ideale deve avere un settore maschile, uno femminile e uno per i ragazzi disabili. I numeri, all’inizio, sono un vincolo, e allora ci si adopera per far giocare ragazzi e ragazze nella stessa squadra, e si rischia di avere, come nell’accademy di Roma, solo 3 ragazze. L’idea per il futuro, è quella di creare solo un settore femminile, perchè in tutte le realtà che abbiamo, i ragazzi giocano assieme alle ragazze. Ma è un percorso di crescita : noi, su Torino, siamo riusciti ad arrivare a 125 ragazzi (dai 4 iniziali). Con dei numeri così elevati, siamo riusciti a dividere per fasce d’età e per tipologie di funzionalità. A Torino, con noi giocano 4 ragazze con funzionalità differenti e con età differenti, e sono divise tra i vari gruppi; se nel corso degli anni i numeri continuano a crescere e abbiamo dieci ragazze con la stessa tipologia di funzionalità e la stessa fascia d’età, l’idea sarebbe quella di creare una squadra femminile. Ma è un percorso lungo, e per ora non abbiamo fretta !
Qual è vostro metodo di lavoro ?
La nostra non è un’attività improvvisata, ma programmata in ogni aspetto. Non solo : ogni attività in campo, viene monitorata con una scheda valutativa, sia per quanto riguarda l’aspetto tecnico, che quello educativo. E questo permette di avere una visione più specifica, sia per quanto riguarda l’aspetto educativo, sia quello del gruppo che quello del singolo. E poi c’è lo staff, costituito da tre/quattro tipologie di figure: il tecnico,l’educatore, lo psicologo e il fisiotearpista. Naturalmente, il numero delle figure professionali cambia in base alla tipologia d’utenza : su Torino, abbiamo più ragazzi con disabilità motoria, e di conseguenza, due fisioterapisti.
E per quanto riguarda il futuro ? Idee, ambizioni…
Nell’ultimo anno, è cambiata radicalmente la struttura, sia societaria diventando progetto di Reset Academy, che ha sede alla Borghesiana a Roma, che d’approccio alla metodologia di allenamento. Dall’inizio, abbiamo avuto Chiellini come testimonial. Ad oggi, abbiamo dieci academies sparse per Torino, Roma, Siracusa, Genova, Lecce, Chioggia, Bergamo, e abbiamo idea di aprirne ancora molte. Ultimata l’apertura, ci occuperemo dello sviluppo concreto che dovranno raggiungere ognuna di loro, in un tempo massimo di quattro anni. L’altra idea, è quella di continuare a lavorare con gli enti, formando tecnici ed educatori, preposti all’insegnamento del calcio per disabili, per far sì che, dal momento in cui cresce il numero di insegnanti idonei, qualsiasi società può, nel proprio interno, lavorare anche con la disabilità.
.. e poi c’è Maria Iole, che dopo un infortunio è caduta nella fortuna di finire anche lei nel team degli Insuperabili, diventando l’istruttrice dei ragazzi, nonchè la referente dell’ Insuperabili Reset Academy Roma. Dopo una tesi sulle barriere architettoniche, il volontariato l’ha portata dritta dritta a quello che era il progetto iniziale di Insuperabili (all’epoca Total Sport), e a quello che ormai è il suo mondo..
Iole : A Roma, il progetto è partito in collaborazione con la Roma femminile : da una parte, quindi, c’è il campo e lo staff della mia squadra, e dall’altra il logo progetto e metodologia Insuperabili. Inizialmente, i ragazzi erano soltanto quattro. Quest’anno siamo arrivati a diciassette ! Non ce l’aspettavamo ! E’ sicuramente impegnativo, ma lo facciamo tutti perchè ci divertiamo ! Attualmente, essendo cresciuto il numero dei ragazzi, li abbiamo divisi per età e capacità motorie. Con loro è meraviglioso, e compatibilmente col tempo che è molto poco, facciamo anche delle uscite, come il bowling !
E i genitori, in tutto questo, come si comportano ? Che atteggiamento assumono ?
Loro si fidano totalmente di noi, e sono contenti del lavoro che facciamo, c’è sempre molto confronto. Al di là di quel caso, non c’è mai stata invadenza da parte loro. Anche la figura della psicologa serve per accordarci sul lavoro, ed è un ponte tra noi e i genitori, e certamente anche con i ragazzi. Il lavoro costante è sulla gestione di tutto questo, ovvero il confronto che caratterizza ogni cosa.
Per quanto riguarda il futuro, ci auguriamo di migliorare sempre più, come numero e come organizzazione. Ad oggi, ci sono due allenamenti settimanali, e vorremmo arrivare a farne quattro. E poi, il mio unico obiettivo personale, è di dire benvenuto ad ogni bambino/a che voglia giocare a pallone, e di fare un campionato intero tra tutte le academies, che presto cresceranno e si espanderanno in tutta Italia. Il mio interesse, comunque, rimane che ogni ragazzo sia felice per quello che fa ! E le soddisfazioni arrivano, sempre e puntuali ! Grazie al divertimento, che ognuno di noi cerca in questa esperienza, e condividendo le emozioni con tutti i ragazzi .
…in bocca al lupo a tutti gli Insuperabili ! E che i loro sorrisi e la gioia di giocare, li portino dove più vogliono andare !
foto : facebook.com
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