Una corsa è questione di movimento, di braccia e di gambe che si muovono, alternate, a ritmo. Ma una corsa è anche e soprattutto questione di cuore che batte, di sangue che circola, che sale al cervello. Di pensieri che volano, di energia che si libera e sorrisi che affiorano alle labbra.
Un sorriso.
È stato un semplice sorriso che ha motivato Luis, che correva maratone per passione, a creare la Fundacion Ari Atletismo Assistito, diciassette anni fa. Suo figlio Ari, che soffre di una paralisi cerebrale severa, aveva un anno ed era in passeggino quando ha corso per la prima volta, spinto da suo padre.
“Quando siamo arrivati sul traguardo sorrideva tanto, ed era così felice, che ho pensato che avrei voluto ripetere mille volte l’esperienza, e non solo con Ari”. E così è nata la Fundacion, che dimostra che le gambe e le braccia per correre si possono prendere in prestito.
L’atletismo assistido è quello che consente di praticare sport a chi non può farlo in forma autonoma. Per correre, Ari e gli altri ragazzi che fanno parte della fondazione, circa 10, hanno bisogno di qualcuno che spinga la sedia a rotelle, una sedia speciale che non viene prodotta in Argentina e che costa, negli Stati Uniti, circa 10.000 dollari. Inoltre hanno bisogno di altre persone che gli creino intorno un cordone di protezione, per evitare che cadano e si facciano male. Questo ruolo è svolto dai volontari dell’associazione: “mi colpisce – dice Luis – che nessuno di questi ragazzi abbia una storia personale di convivenza con la disabilità in casa, e nonostante questo prendano tanto a cuore la causa”.
Un cammino non semplice, quello dell’associazione: “all’inizio gli organizzatori delle corse rifiutavano di farci correre, dicevano che avremmo danneggiato la competizione,che avrebbero ricavato un danno di immagine dalla nostra partecipazione. Piano piano, per fortuna, la concezione sta cambiando. A volte sono le stesse imprese a invitarci, ad esempio il mese prossimo gareggeremo in Uruguay”.
Le corse cui partecipano gli atleti della Fundacion Ari sono corse non specificamente per atleti disabili: “beh, non avrebbe senso fare delle corse a parte. Il nostro obiettivo è l’incusione. Da quando abbiamo iniziato stiamo lavorando senza sosta affinchè cambi la visione”. Cambiare la visione, intervenire su ciò che ci circonda, contribuire a costruire una città più accessibile, più aperta, più accogliente: “a Buenos Aires ci sono tantissimi disabili in realtà. Quanti ne vedi in giro? Pochi. Perché? Perché escono pochissimo. Tutt’al più escono la mattina per andare alla scuola speciale, e poi? Dritti a casa. Noi lavoriamo perché queste persone siano libere di stare per strada quanto tempo vogliano”.
Per questo è necessario farsi vedere, divulgare, sensibilizzare: “è che le persone comuni non ci pensano. E quindi noi cerchiamo di spingerli a pensare a questi temi. Abbiamo anche una radio, Radio Sumemos, in cui oltre a parlare delle attività della fondazione, una volta a settimana si affrontano temi legati alla disabilità”.
La Fundacion Ari Atletismo Asistido è nella rete di INCLUIME, un’associazione formata per lo più da professori di educazione fisica che attualmente lavorano per istituzioni pubbliche (governo della città e della provincia) e offrono servizi di consulenza e appoggio legale ad entità che si occupano di sport e disabilità.
Ringraziamo la Prof.ssa Laura Rodriguez di INCLUIME per l’aiuto e la disponibilitá